A prima vista sembra un matrimonio impossibile, molti storceranno il naso e tanti avranno un sorriso di scherno. Eppure…
Diamo i numeri
1 miliardo di dollari. 450 milioni. 4 milioni di dollari. Non sono (ovviamente) numeri a caso ma danno l’idea di come si stia sviluppando il mondo dei videogiochi e di quanto gli interessi finanziari inizino a diventare sempre più grandi. 1 miliardo di dollari è la stima del valore dell’industria degli eSports per il 2020; 450 milioni sono gli utenti coinvolti, divisi tra appassionati e pubblico occasionale; 4 milioni di dollari è la somma guadagnata da KuroKy – al secolo Kuro Takhasomi – nella sua carriera di giocatore professionista di Dota 2 (un gioco strategico in tempo reale).
Cosa sono gli eSports?
Sono essenzialmente competizioni di videogiochi a livello professionistico, e le modalità possono essere le più diverse (ad es. campionati che durano tutto l’anno e che si chiudono con un grande evento finale). Si può giocare praticamente a tutto (Dota 2, Call of Duty, Fifa), sia in single player che in modalità multiplayer.
Ma chi investe negli eSports?
Molte celebrities hanno investito (e continuano a farlo): Michael Jordan ha investito 26 milioni di dollari nel 2018; Alessio Romagnoli (capitano del Milan) ha fondato “AR13 Team Romagnoli”, impegnato nelle competizioni legate a Fifa; Gareth Bale, attaccante del Real Madrid, ha fondato gli Ellevens eSport. E poi Gullit, Griezmann, De Rossi…
Un mercato in forte espansione
Ogni evento eSports, seguito in streaming da centinaia di migliaia di persone, attrae ovviamente sponsor e pubblicità, ed ecco spiegato il sempre maggiore interesse mostrato per questi eventi. Per chi volesse prendere una posizione su questo settore è disponibile un ETF, il VanEck Vectors Video Gaming and eSports UCITS ETF che investe in titoli di imprese legate al mondo dei videogiochi (ad es. Nvidia, Nintendo, Activision Blizzard ecc.).