Vediamo un altro indice di bilancio, il ROI (Return on Investment o indice di redditività del capitale investito). E’ uno degli indici per così dire “base”, cioè un indice immediato e facilmente calcolabile (assieme al ROE che abbiamo già visto e al ROS, Return on Sales o redditività del fatturato).
Tornando al nostro ROI, possiamo dire che si tratta di un indice che misura la redditività degli investimenti effettuati nell’impresa (a prescindere da come li abbiamo finanziati). Il ROI è quindi un semplice rapporto tra risultato operativo e investimenti netti. Dobbiamo dare però delle definizioni più accurate:
1. Risultato operativo, ci riferiamo in questo caso al risultato della gestione caratteristica (per un ripasso veloce rivedi il Conto Economico), quindi alla differenza tra ricavi e costi (in gergo “A-B”, facendo riferimento alle lettere assegnate dal Codice Civile);
2. Attivo netto caratteristico, ovvero l’attivo al netto di ammortamenti e accantonamenti e al netto di investimenti extra-operativi (quindi dobbiamo sottrarre dall’Attivo tutto ciò che non è direttamente utilizzato nell’attività operativa ordinaria).
Per riassumere, il ROI è un rapporto che indica la redditività del capitale investito nell’impresa. Ipotizzando che la il risultato della gestione caratteristica sia 1.300 e il capitale netto investito sia 12.400, abbiamo:
ROI = (1.300 / 12.400) * 100 = 10,48%
E’ un risultato accettabile? Come sempre, la risposta migliore in finanza è “dipende”. Dobbiamo confrontare il ROI con il costo del denaro preso a prestito da terzi e valutare positivamente i casi in cui ROI > costo del denaro per finanziamenti. Un altro utilizzo tipico è il confronto del ROI tra imprese che operano nello stesso settore, per valutare quali hanno una maggiore redditività dell’attivo netto.